Il vano di accesso alla chiesa è caratterizzato dalla presenta della bussola di ingresso e dalla sovrastante cantoria con l’organo.
Nei disegni di progetto di Vittone non è indicata la bussola e l’organo e la cantoria erano stati previsti sui due fianchi del presbiterio: dopo la morte dell’architetto nel 1770, all’atto del nuovo appalto per le finiture interne, si pose il problema “se debbasi o no lasciar l’orchestra in disegno”.
Il diverbio tra i fabbricieri, che sostenevano il rispetto del progetto, e l’arciprete Anselmi, più propenso a spostare organo e cantoria nel vano di ingresso, fu risolto dall’intervento del vescovo che, sentito il parere di un tecnico, ne consigliò la collocazione sopra la porta maggiore.
Nel luglio 1783, all’atto della consacrazione della chiesa, la cantoria era già realizzata ma ancora priva dell’organo che fu poi realizzato, nella sua versione originaria, dall’organaro don Giuseppe Ragozzi che aveva stabilito il proprio laboratorio a Moglia d’Arrigo, frazione di Grignasco. Nel 1846 la fabbriceria diede incarico all’organaro Pietro Minoletti di Isolella di redigere un progetto di ampliamento dello strumento che però
Parte 2
non fu messo in opera. Solo alla fine dell’Ottocento (1899), a seguito di lavori di consolidamento dell’edificio resisi necessari per un forte scossa di terremoto, fu realizzato l’attuale organo opera del novarese Alessandro Mentasti con la relativa cassa e cantoria ad opera della bottega artigiana di Enrico Barone e la collaborazione dello scultore grignaschese Giulio Milanoli.
La costruzione della sottostante bussola di ingresso fu decisa nel 1784 e realizzata l’anno successivo: non è noto il nome dell’autore ma le analogie degli intagli con altri arredi lignei della chiesa fanno pensare ai nomi dei Rasetti o dei Ferrioli.