IL DIPINTO DELLA ”Genealogia della Vergine” DI GANDOLFINO DA RORETO
Realizzato in stucco, secondo il progetto di Vittone, l’altare era in origine dedicato a San Giustino per la presenza nella nicchia dell’ancona dell’urna con le reliquie del martire. Insieme a quello opposto del Rosario furono rifatti in marmi policromi nel 1827/’28 dal marmista Stefano Bottinelli di Viggiù nell’ambito dei lavori di ristrutturazione interna della chiesa finanziati dal conte Giovanni Battista Viotti. La nuova dedicazione al Sacro Cuore è databile alla metà dell’Ottocento, quando a Grignasco fu fondata la “Congregazione del Sacro Cuore di Gesù” sul modello di quella di S. Maria della Pace a Roma. La statua attuale nella nicchia, in cartone romano dipinto, fu donata come ex voto dalla famiglia Castiglioni di Milano rifugiatasi a Grignasco alla fine della seconda guerra mondiale e fu benedetta dal vescovo di Novara Leone Ossola nel 1944. Gli affreschi degli angeli sul fondo della nicchia sono del pittore grignaschese Carlo Cavagnino. L’urna di San Giustino in bronzodorato con decori in argento cesellato, contiene le ossa del martire romano provenienti dalle catacombe di
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Priscilla che furono donate al popolo di Grignasco dal Patriarca di Costantinopoli e Vicario di RomaFerdinando Maria De Rubeis nel 1759. L’urna fu posta in un primo tempo nella chiesa vecchia e poi trasferita con le altre reliquie in occasione della consacrazione della nuova parrocchiale di Vittone nel 1783. Oggi è collocata sotto la mensa dell’altare ed è attribuita all’argentiere romano Nicola Lorenzini, autore anche di un reliquiario con il dito del Santo.Sulla parete destra della cappella, sopra la porta della sacrestia, il piccolo affresco con Angeli e la tela di Giovanni Avondo con l’evangelista Matteo. La tavola della“Genealogia della Vergine”, forse l’opera più preziosa conservata nella chiesa, fu donata dal conte Giovanni Battista Viotti nel 1830 al termine dei lavori di ristrutturazione interna da lui stesso finanziati. Si dice che il dipinto (olio su tavola) sia stato recuperato dal Viotti in un antico, e poi distrutto, oratorio del paese e, come attesta una vecchia fotografia, fu donato alla chiesa inserito nella cornice ora collocata attorno alla nicchia sulla parete sinistra del presbiterio. L’iscrizione (“GAU. FERARIS PINXIT”),leggibile al di sopra della tabella con i nomi della “Sacra Parentela della Madonna ”, attribuisce l’opera al celebre pittore di Valduggia ma è ritenuta apocrifa e gli studi più aggiornati riferiscono il dipinto all’altrettanto famoso artista astigiano“Gandolfino da Roreto”, autore di altre opere di analogo soggetto presenti in Piemonte. La nuova
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cornice fu realizzata nel 1907 dallo scultore Enrico Barone di Quarona, con bottega a Grignasco, e la rimozione di quella antica ha messo in luce nel bordo superiore della centina la data attendibile del“1484”.