L’originario altare in stucco fu il primo di quelli laterali ad essere rifatto in marmo secondo il progetto del marmista Ludovico Argenti di Viggiù. L’opera fu realizzata nel 1810 su committenza del primo fabbriciere della chiesa Don Angelo Viotti, zio del conte Giovanni Battista Viotti che negli anni seguenti finanzierà l’intera ristrutturazione interna della chiesa. Don Angelo Viotti gestiva allora il lascito dell’arciprete Tartagliotti che per testamento aveva destinato un fondo proprio per l’altare del Crocifisso al quale era particolarmente devoto. La mensa fu acquistata dalla fabbriceria a Milano nell’agosto 1810, come annota il libro di contabilità dell’altare che però non specifica l’esatta provenienza.
Nel 1816, a coronamento del timpano, furono collocate le statue in legno dorato dei due angeli che reggono i simboli della Passione e il fregio centrale, opere dello scultore Giovanni Peraccio di Campertogno.
Il gruppo ligneo dell’ancona è composto dalla statua seicentesca del “Crocifisso”, attribuita al celebre scultore Bartolomeo Tiberino di Arona, che nelsettembre 1783 fu trasportata sull’altare in processione dalla chiesa vecchia dove ornava la trave del presbiterio.Le due statue laterali di S. Giovanni Evangelista e dell’Addolorata
Parte 2
sono invece opera dello scultore Giuseppe Antonio Broccio di Agnona che le scolpì nel 1826.
Il busto dell’Ecce Homo,nel tondo sopra la mensa, fu donato il 1 settembre 1810 dal Capitano Giulio Cesare Vieta di Borgosesia: nell’atto di donazione è citato come“…opera del celebre Tabachetti milanese, originale di nostro Sig.r Giesù Christo cui porta la croce sul sagro Monte di Varallo…”.
Sulle pareti laterali i due affreschi dell’Avondo raffiguranti l’Affissione alla crocee laDeposizione di Gesù nel Sepolcroe la tela con l’evangelista Marco.